Johann Wolfgang Goethe, nel suo scritto Viaggio in Sicilia (1787), raccontando il suo viaggio in Sicilia, descrive la farina di Tumminia:
«Il frumento è bellissimo. La tumenia, nome che sembra derivi da bimenia o trimenia, è un dono prezioso di Cerere: è una specie di grano estivo, che matura in tre mesi. Lo seminano dal primo gennaio al giugno, e matura sempre entro un tempo determinato. Non ha bisogno di molta acqua, ma piuttosto di gran caldo; da principio mostra una fogliolina assai delicata, poi cresce come il frumento e infine acquista molta forza» (Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Sicilia, 1787)
Avendo acquistato una farina così particolare ho provato a preparare il pane ed è riuscito buonissimo nonostante avessi usato lievito di birra anche se in quantità molto ridotta.
farina di tumminia 700 g
farina di semola di grano duro circa 300 g
acqua mezzo litro a temperatura ambiente
1 cucchiaino di miele
mezzo cubetto di lievito di birra
un cucchiaio di sale
Con la planetaria ho impastato tutti gli ingredienti e velocemente ho sistemato l'impasto a lievitare per due ore; trascorso il tempo ho preso l'impasto e dopo averlo sgonfiato delicatamente ho steso leggermente con le mani e fatto le pieghe a libro come fosse una sfoglia ed ho formato i pani a filone ed uno rotondo ed ho lasciato lievitare per alcune ore.
Quando il composto era abbastanza lievitato ho lasciato riscaldare il forno a 200° e dopo avere posizionato dentro il forno un pentolino pieno di acqua calda ho infornato il pane su una teglia rivestita con carta forno, cospargendo il pane con farina di semola e lasciando cuocere per circa 50 minuti.
Dopo avere sfornato il pane l'ho avvolto in un canovaccio pulito.